Chiesa di Sant’Antonio Abate
Chiesa di Sant’Antonio Abate al Ponte – Crocevia di tratturi e memorie secolari.
Nella contrada di Sant’Antonio al Ponte, nei pressi dell’antico ponte sul fiume Sangro, sorge la Chiesa di Sant’Antonio Abate, un piccolo gioiello architettonico che racconta secoli di storia, devozione e vita quotidiana lungo i tratturi della Valle del Sangro.
Posizione strategica e origine antica
La chiesa si trova in una posizione strategica, un tempo punto d’incontro tra importanti tratturi che collegavano l’Abruzzo alla Puglia. Proprio qui si incrociavano percorsi paralleli e perpendicolari al corso del fiume Sangro, utilizzati da pellegrini, mercanti e pastori. Questa intensa frequentazione fece dell’area un luogo di sosta, preghiera e accoglienza sin dal Medioevo.
Un documento del 1339 attesta l’esistenza presso il ponte di uno “spedale di Sant’Antonio a Bomba”, struttura probabilmente annessa a una cappella, destinata a offrire ristoro e assistenza ai viandanti. Anche se la costruzione attuale risale al 1526, quando fu edificata dalle fondamenta per volontà del barone Antonio Annechino, è probabile che la presenza di un luogo di culto sia anteriore, date le condizioni favorevoli del sito.
Storia, liti e decadenza
Nei secoli successivi, la chiesa fu coinvolta nelle complesse vicende religiose e giurisdizionali che seguirono la Controriforma. In particolare, sorse un contenzioso durato oltre due secoli tra i feudatari locali e gli Abati Commendatari di Sant’Antonio Viennese di Napoli, riguardo al diritto di nomina del sacerdote. Queste dispute contribuirono al progressivo degrado della chiesa, che in un certo periodo fu manipolata e adibita persino a fienile, perdendo temporaneamente la sua funzione sacra.
Solo in tempi più recenti, grazie all’impegno della comunità e a interventi mirati di restauro, la chiesa ha riacquistato dignità e valore, tornando a essere riconosciuta come luogo di culto, seppur con una funzione più limitata.
Architettura e decorazione
La chiesa si presenta oggi come una piccola cappella quadrata, di circa 6 metri per lato. La struttura è semplice ma armoniosa: quattro piedritti sorreggono una bassa calotta centrale, e i pennacchi ospitano i simboli dei quattro evangelisti.
La facciata, in stile romanico, è caratterizzata da un timpano curvo, un portale ligneo architravato, una finestra ad arco ribassato e un piccolo oculo circolare. Nella muratura sono visibili romanelle – piccole arcate decorative in pietra – che arricchiscono il coronamento.
All’interno, l’aula rettangolare conserva residui di affreschi in cattivo stato di conservazione. Sulla parete di fondo, all’interno dell’abside coperta da una volta a botte, si aprono due piccole nicchie con altrettanti dipinti:
- a sinistra, la Madonna del Sambuco
- a destra, San Rocco
Ai lati dell’altare sono presenti due pale d’altare raffiguranti rispettivamente Maria Assunta e Sant’Antonio da Padova. È interessante notare che né la pala né la statua attualmente collocata alla sinistra dell’altare rappresentano Sant’Antonio Abate, il santo a cui è dedicata la chiesa.
Sulla lunetta sopra l’ingresso si intravede, in condizioni deteriorate, l’immagine di un santo vescovo, forse San Nicola. All’interno è inoltre presente una nicchia oggi vuota, che un tempo custodiva la statua del Santo titolare.
Il contesto storico e culturale
La contrada Sant’Antonio al Ponte, dove sorge la chiesa, era un crocevia strategico per la transumanza. Di fianco all’edificio passavano due importanti tratturi:
- uno che attraversava il fiume Sangro proprio in quel punto,
- l’altro che costeggiava il fiume sulla destra.
Entrambi si ricongiungevano a sud con il tratturo Pescasseroli–Candela, e a nord con quello L’Aquila–Foggia, nei pressi del comune di Perano. Dopo l’Unità d’Italia, con la modernizzazione della rete stradale, il ruolo strategico di Sant’Antonio al Ponte venne meno, contribuendo all’abbandono progressivo della zona.
Un piccolo gioiello di memoria e fede
Oggi la Chiesa di Sant’Antonio Abate rappresenta una delle testimonianze più significative della devozione popolare e della vita lungo i tratturi abruzzesi. Nonostante le dimensioni modeste e il passato travagliato, essa conserva un valore storico e culturale profondo per la comunità di Bomba, simbolo della religiosità semplice e radicata nel territorio.
CHIESA DI SANT’ANTONIO ABATE – ORARI DI APERTURA
Non sono previsti orari regolari di apertura.
Se ci si reca direttamente in una chiesa diversa da quella parrocchiale, è presente sul posto una persona incaricata, in possesso della chiave, che provvede all’apertura (informarsi in loco).
Gli orari riportati sono approssimativi e fanno riferimento alle consuete aperture della chiesa e alle celebrazioni liturgiche. L’accesso è libero.








