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Peppino D’Intino
Peppino D’Intino: pioniere del jazz tradizionale italiano
Peppino D’Intino, all’anagrafe Giuseppe D’Intino, è riconosciuto come uno dei primi jazzisti italiani di rilievo, con radici a Bomba, in provincia di Chieti, in Abruzzo. La sua carriera musicale ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita e nella diffusione del jazz tradizionale in Italia, in particolare nel secondo dopoguerra.
D’Intino fu batterista e cantante scat nella storica Roman New Orleans Jazz Band, la prima orchestra italiana di jazz tradizionale, fondata a Roma nel 1948. Il gruppo rappresentò un’autentica svolta nel panorama musicale italiano: fu infatti tra i maggiori protagonisti del revival del jazz neworleansiano nel Paese e divenne un punto di riferimento per gli appassionati e i musicisti del genere.
Peppino D’Intino fece parte della formazione originale e storica della band, che debuttò pubblicamente nel 1949. In quell’anno, la Roman New Orleans Jazz Band partecipò a una jam session con il leggendario Louis Armstrong, che fu talmente colpito dalla band da suggerirne egli stesso il nome. Questo incontro segnò simbolicamente l’ingresso ufficiale del jazz tradizionale americano nella scena italiana, con il pieno riconoscimento da parte di uno dei suoi padri fondatori.
La band fu protagonista di numerose esibizioni dal vivo nei locali romani, partecipò a importanti festival nazionali e internazionali, e realizzò registrazioni di rilievo, contribuendo così alla crescita di una scena jazzistica consapevole e strutturata. I suoi concerti e le sue incisioni rappresentarono i primi esempi concreti di jazz revival in Italia, attirando l’attenzione di critici, appassionati e giovani musicisti.
Il contributo di Peppino D’Intino fu particolarmente significativo negli anni Cinquanta, periodo in cui la Roman New Orleans Jazz Band consolidò la propria attività e divenne un vero e proprio simbolo della rinascita del jazz tradizionale nel nostro Paese. La sua versatilità come batterista e interprete vocale scat lo rese una figura apprezzata e influente nel circuito musicale.
Parallelamente, D’Intino fu attivo anche in altri gruppi, tra cui “I Sofisticati”, e collaborò a diverse produzioni discografiche, alcune delle quali documentate in archivi e database musicali come Discogs. D’Intino si ritirò dall’attività musicale nel 1978 e morì nel 1981, lasciando un’eredità artistica profondamente legata a quella della Roman New Orleans Jazz Band, che ancora oggi viene ricordata come una pietra miliare nella storia del jazz italiano.
In sintesi, Peppino D’Intino è stato un pioniere del jazz tradizionale in Italia, membro fondamentale della prima grande orchestra jazzistica italiana, la Roman New Orleans Jazz Band. Il suo apporto ha contribuito in modo decisivo alla diffusione, legittimazione e valorizzazione del jazz nel panorama musicale italiano del dopoguerra, rendendolo una figura chiave nella storia culturale del Paese, nonché un orgoglio per la comunità di Bomba, sua terra d’origine.



